«L’Uti diventi un’autorità territoriale»

La proposta del ricercatore Padovan per il rilancio del Friuli. Il convegno a Venzone

venzone_prospettive_per_il_friuli_1000x707Venzone. Le imprese del calibro della Eurotech non trovano personale specializzato in regione, la montagna rischia di sparire sotto il peso dello spopolamento, la filiera corta dei prodotti tipici stenta a decollare e la banda larga resta all’orizzonte. Questo il ritratto del Friuli emerso, l’altra sera, a Venzone, nel corso del convegno “Prospettive per il Friuli territorio, identità e sviluppo”, organizzato dal Consiglio regionale.

È stato un momento di riflessione che ha gettato le basi per un’analisi più ampia. Giannino Padovan, ex sindacalista, consigliere regionale e consulente d’azienda, ha iniziato dicendo che «per stare al passo con le trasformazioni intervenute nell’economia e nella società, la specialità del Friuli Venezia Giulia va aggiornata. Il progetto richiede nuove idee, capacità di proposta e strumenti di governo del territorio». E ancora: «Che cosa sono il porto di Trieste e Fincantieri se non l’identità dell’area giuliana che sta prendendo il volo?».

Dati alla mano, Padovan ha invitato amministratori e cittadini a recuperare lo spirito della ricostruzione post terremoto per vincere le sfide che la globalizzazione e l’inevitabile sviluppo di Trieste ci pongono. Anche perché, sono sempre le parole di Padovan, «con la nascita delle Uti che hanno compiti di promozione dello sviluppo c’è la possibilità di costituire un’autorità territoriale, ma anche di elaborare progetti di valenza nazionale rivolti al Paese sul terreno del governo del territorio nell’ambito di Casa-Italia».

I sindaci di Tolmezzo e Gavazzo, Francesco Brollo e Gianni Borghi, invece, non hanno dimenticato di rilanciare le ricette che finora hanno trovato pochi riscontri rispetto alle esigenze di chi vive e lavora in montagna. Hanno sottolineato l’importanza dei modelli d’istruzione capaci di rispondere alle esigenze del territorio, delle autostrade digitali e della promozione turistica. E se Roberto Siagri, il leader del gruppo Eurotech, riproponendo l’idea del «digitale agevolato», ha invitato a collaborare con Trieste perché l’onda lunga dello sviluppo del porto arriverà fino in Friuli, il presidente del Consiglio regionale, Franco Iacop, ha ricordato che «i contributi ci sono, forse manca una visione unitaria. Non può essere solo la Regione a investire nelle filiere corte, serve l’imprenditorialità che arriva dal territorio».

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