No alla chiusura dei Consorzi di bonifica

Il Friuli – 23 luglio 2014

No alla chiusura dei Consorzi di bonifica

Bolzonello: “Nella finanziaria 2015 prevista una prima tranche di investimenti triennali”

“Dalla Finanziaria 2015 arriverà la prima tranche di un piano triennale di finanziamenti per i Consorzi di bonifica del Friuli Venezia Giulia, affinché abbiano certezza di stanziamento e dunque di programmazione delle opere a  favore dell’agricoltura e del territorio”. Lo ha garantito ieri il vice presidente della Regione e assessore all’Agricoltura Sergio Bolzonello intervenendo alla chiusura del cantiere del Consorzio di Bonifica Ledra Tagliamento per l’ammodernamento degli impianti di irrigazione e della cabina di pompaggio del comprensorio consortile di Lavariano, una realtà di 300 ettari che tra le prime in Friuli fu dotata di impianti nel 1973.

“Le poche risorse a disposizione oggi – ha proseguito – non possono essere un alibi per non scegliere. E noi abbiamo scelto di sostenere i Consorzi perché, se gestiti bene come qui accade, significa sostenere l’agricoltura”. Perciò, ha ribadito con forza sostenuto anche dal presidente del Consiglio regionale Franco Iacop, “non possiamo accettare l’ipotesi nazionale di chiusura dei Consorzi e ci opporremo con ogni mezzo alla chiusura di quelli regionali che, per altro, hanno intrapreso anche un percorso di fusione”. A livello nazionale, ha aggiunto Iacop, “ sensibilizzeremo adeguatamente perché sappiano riconoscere le differenze territoriali” e le capacità di gestione dimostrate dai Consorzi del Friuli Venezia Giulia.

Il cantiere di Lavariano – 3,5 milioni di investimenti con fondi regionali – è stato aperto a novembre e “nonostante la pioggia battente praticamente quotidiana dei mesi invernali”, ha ricordato il direttore generale del Consorzio Massimo Canali, ad inizio giugno erano completati nella parte più consistente e il sistema pronto per garantire l’irrigazione.

Il progetto, redatto e gestito per la gran parte con le professionalità interne al Consorzio, è stato portato a compimento “in due anni dalla prima delibera”, ha aggiunto il direttore Canali, sottolineando “la burocrazia zero” che ormai esiste nelle relazioni tra l’ente consortile e gli uffici regionali di riferimento per tali lavori.

“Con le nuove pompe la pressione per l’irrigazione è notevolmente aumentata”, ha spiegato il progettista e direttore dei lavori Stefano Bongiovanni, e la cabina di pompaggio del comprensorio è “una delle poche in Italia ad avere la capacità di attingere acqua dalla falda freatica e da un corso d’acqua superficiale, nel caso la Roggia di Palma”.

Si tratta di un intervento anche ad alto tasso di ricerca tecnologica applicata grazie all’apporto dell’Università di Udine attraverso il professor Matteo Nicolini, docente di Costruzioni idrauliche e tra i massimi esperti internazionali di reti a pressione. L’innovazione sta nell’elaborazione di modelli matematici che, coniugando le simulazioni al computer con le rilevazioni in campo anche tramite droni, forniscono dati estremamente puntuali per rendere precisa la progettazione degli impianti di pompaggio e di irrigazione.

Tanti attori in campo con “un modello di collaborazione sinergica per il quale occorre ringraziare una pluralità di soggetti”, ha sottolineato il presidente del Consorzio Dante Dentesano che, rivolgendosi al vice presidente Bolzonello, ha evidenziato la “stretta collaborazione tra quattro realtà istituzionali importanti, Regione, Consorzio, Università e Comuni, per ottenere il meglio”.

Affollata la visita agli impianti nonostante la pioggia. Presenti, infatti, i sindaci di Mortegliano, Pavia di Udine, Basiliano, il vice sindaco di Bicinicco, il presidente di Coldiretti Fvg, Dario Ermacora, il neo vice presidente del Consorzio, Tiziano Venturini, e numerosi componenti della Deputazione consortile.

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