Friuli innovazione: Iacop (Pd), Enti e istituzioni udinesi siano protagonisti e non spettatori

UDINE 08.08.19. «La tutela e la valorizzazione del Friuli, nell’ottica di un giusto equilibrio con gli altri territori del Fvg, dev’essere un obiettivo comune. In quest’ottica, Friuli innovazione è uno strumento forte per il territorio, la politica regionale deve garantirne l’autonomia seppure con la collaborazione di altre realtà scientifiche del Fvg. Udine, con università, Comune, Cciaa e industriali deve essere protagonista e non spettatrice». A dirlo è il consigliere regionale del Pd, Franco Iacop, intervenendo nel dibattito sul futuro del Centro di ricerca e di trasferimento tecnologico Friuli innovazione.

«Il parco tecnologico ha raggiunto risultati importanti non solo dal punto di vista dei bilanci, ma anche in termini di progettualità europea, dimostrando di sapersi muovere con successo nella partecipazione ai bandi che costantemente la vedono protagonista. Ha dimostrato, inoltre, forte sinergia con le imprese supportandole nel campo dell’innovazione e della ricerca. Tutto questo va mantenuto, difeso e garantito».

Infatti, prosegue Iacop, «a seguito dell’acquisizione delle quote dell’ex Provincia di Udine da parte della Regione, e del nuovo indirizzo che punta a una forma aggregativa con altre realtà regionali vocate all’innovazione, ora non è più chiaro in che modo si vuole rafforzare e rendere ancora più efficiente il legame tra questo incubatore di innovazione e l’università di Udine e il territorio con le due diverse rappresentanze».

Quanto alla politica friulana, Iacop guarda anche il Comune di Udine: «È importante tenere alta l’attenzione su temi cruciali come quello del parco tecnologico. Il sindaco di Udine Fontanini alzi il livello del dibattito e non si perda montando casi mediatici sui pasti serali dei poveri migranti, pensi piuttosto a contribuire nel dare forza alle eccellenze del nostro territorio».

Secondo l’esponente dem «è quanto mai necessario che oltre all’università, anche il Comune di Udine inizi ad assumere un ruolo di guida e di strategia in un settore chiave come quello dell’innovazione industriale e del raccordo tra mondo scientifico e mondo produttivo. Lontani da visioni campanilistiche, va detto che il sistema Friuli può dare molto al Fvg, a condizione però di guidare e comprendere i processi e non subirli o rassegnarsi al ruolo di spettatori come stiamo vedendo accadere in questi giorni da parte della Giunta regionale sulle vicende di Confindustria e delle Camere di commercio».

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