Libia: nasce il commercio del pesce verso il Fvg

In regione dal 22 al 24 febbraio le autorità libiche. Plauso del presidente del Comitato Europeo delle Regioni al presidente del Consiglio regionale Iacop

Trieste, 21 febbraio 2018. Parte il progetto di cooperazione nel settore della pesca per lo sviluppo delle comunità della costa libica. Da domani a sabato saranno presenti in regione le due autorità locali di Bengasi e Tripoli per dare l’avvio ufficiale al progetto che ha ricevuto il plauso del presidente del Comitato Europeo delle Regioni, Karl-Heinz Lambertz, soprattutto per la parte che ha visto in prima linea il Friuli Venezia Giulia con l’impegno della presidenza del Consiglio regionale. “La visione politica, il pragmatismo e l’efficienza che caratterizzano il suo lavoro hanno permesso di dare vita a un progetto innovativo che offre ai colleghi libici nuovi preziosi strumenti per lo sviluppo economico, sociale e territoriale della loro regione costiera attraverso una politica per la pesca e lo sviluppo della sua filiera, con l’intento di creare nuovi posti di lavoro e future relazioni commerciali con l’Europa, a partire dalla sua regione” sono le parole di Lambertz rivolte al presidente Franco Iacop che incontrerà venerdì a Trieste la delegazione.

Il presidente del Comitato delle Regioni sottolinea come l’iniziativa abbia anche “risvolti politici significativi in quanto permette agli attori libici coinvolti di consolidare le condizioni per un dialogo necessario per la stabilità del Paese e quindi della regione euro-mediterranea, così come auspicato dall’Unione Europea. Il progetto del Friuli Venezia Giulia nell’ambito dell’Iniziativa di Nicosia per le municipalità libiche conferma quindi la capacita delle autorità regionali e locali ad appoggiare le politiche europee per il vicinato”. Lambertz assicura che le potenzialità del progetto del Friuli Venezia Giulia saranno segnalate al Commissario Hahn, responsabile per le politiche del vicinato, anche in vista di un possibile ulteriore e diretto coinvolgimento della Commissione Europea.

Il progetto nasce dalla iniziativa di Nicosia del Comitato delle Regioni, di cui il Consiglio regionale fa parte, su richiesta delle autorità locali libiche per un aiuto a ricostruire dal basso il proprio territorio e migliorare la situazione economica che rischia oggi di far cadere tanti giovani nella rete dell’illegalità. La richiesta avanzata al Fvg è stata quella di estendere le buone pratiche nel settore della cooperazione e della pesca, attraverso un percorso di formazione in terra libica. In un primo step, rappresentanti ed esperti della pesca provenienti dalle città libiche di Tobruk, Bengasi, Sirte e Tripoli sono venuti in contatto con le autorità della pesca regionali e nazionali e hanno conosciuto le realtà imprenditoriali e le cooperative del settore operanti in regione. Da qui è nato un primo progetto di fattibilità delle attività di formazione nel settore della pesca e della certificazione del prodotto ittico secondo gli standard dell’UE, un passaggio fondamentale che permetterà all’Europa di importare il pesce dalla Libia, aprendo un nuovo canale commerciale con le aziende del Fvg.

Si tratta di un progetto che amplia le possibilità economiche della Libia, favorendo l’impiego di giovani disoccupati, che in tal modo possono essere sottratti dai percorsi della criminalità che gestisce anche il traffico dei migranti. L’obiettivo del progetto è anche quello di cercare di arginare questo fenomeno diffuso nel Paese. L’intera operazione ha ricevuto il via libera da parte del Ministero dell’Interno e del Dipartimento delle libertà civili e immigrazione con uno stanziamento di mezzo milione di euro per le prime attività progettuali, sulla base di una Convenzione firmata lo scorso dicembre con la Regione Fvg che ha coinvolto, attraverso Informest, l’Istituto nazionale di oceanografia e geofisica sperimentale, l’Arpa, la Guardia costiera e i servizi regionali di medicina veterinaria e pesca oltre ad esponenti delle cooperative della pesca, per svolgere il training dei formatori libici.

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