La Macroregione si mette in moto. «Adesso caccia ai fondi europei»

Il Resto del Carlino – 11 dicembre 2014. Di Filippo Graziosi

La Macroregione si mette in moto. «Adesso caccia ai fondi europei»

A Rimini confronto sulle potenzialità. Emilia e Marche al lavoro

Rimini. Otto Paesi, tredici regioni italiane, 70 milioni di cittadini coinvolti. Se fosse uno Stato europeo sarebbe il secondo dopo la Germania. Sono solo alcuni della Macroregione Adriatico Ionica. Una realtà nata il 24 ottobre e che ieri a Rimini ha mosso i suoi primi passi con il convegno organizzato dal sottosegretario alle Politiche e affari esteri, Sandro Gozi. Un confronto per capire quali opportunità può offrire la Macroregione. «Vogliamo giocare un ruolo strategico in questa nuova sfida», ha esordito il nuovo presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini aprendo i lavori al Palacongressi. «Questa è una giornata storica – ha detto Massimo Gagliardi, vicedirettore de il Resto del Carlino – Ora non è più tempo di sogni e discorsi, ma di strategie». E il sottosegretario Gozi non si è tirato indietro. «Siamo in una fase pienamente operativa – ha detto – Il convegno è un momento operativo e non celebrativo. Siamo qui a Rimini perché vogliamo concretizzare una straordinaria opportunità: la Macroregione Adriatico Ionica può diventare un moltiplicatore di occasioni per oltre 70 milioni di persone. Dobbiamo creare una comunità che sappia intercettare i finanziamenti europei. Dopo anni di divisioni, il mare Adriatico deve diventare un mare comune a questi territori».

Nella sessione iniziale dei lavori, sono intervenuti Andrea Gnassi, sindaco di Rimini, Silvia Velo, Sottian Elezi, vice ministro per l’Integrazione europea dell’Albania, Vana Vojinovic consigliere del vice ministro degli Esteri del Montenegro, Franco Iacop, presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia e Gian Mario Spacca, presidente della Regione Marche. E’ proprio Spacca, tra i più convinti fautori della Macroregione, non ha voluto nascondere gli ostacoli. «Ora dobbiamo passare dalle parole ai fatti e dobbiamo farlo in fretta: abbiamo un anno e mezzo per presentare i progetti basati sui quattro pilastri dell’ambiente, della crescita blu, del turismo sostenibile e delle infrastnitture. Ma prima ancora dobbiamo dare una governance a questa Macroregione. Ci sono tanti soggetti coinvolti: come mettere insieme tutti?». La Macroregione avrà un responsabile e un rappresentante per ogni Paese. E per questo importante ultimo ruolo ci sarebbe in corsa lo stesso Bonaccini. «Speriamo», ha tagliato corto il neo presidente dell’Emilia Romagna.

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