Fvg, vitalizio agli ex solo dai 65 anni. Un tetto a chi cumula

Messaggero Veneto – 5 dicembre 2014. Di Anna Buttazzoni

Fvg, vitalizio agli ex solo dai 65 anni. Un tetto a chi cumula

Alzata l’età della pensione e previsto un limite a più rendite. Tagli anche alla reversibilità. La legge in Consiglio a gennaio

Il Fvg si spingerà oltre il perimetro concordato con le altre Regioni. Fisserà anche un tetto al cumulo dei vitalizi e abbasserà la quota di reversibilità a mogli, mariti e figli. Ieri il presidente del Consiglio Franco Iacop (Pd) ha verificato con i colleghi delle altre amministrazioni regionali d’Italia l’attuazione della legge dopo le direttive approvate dalla Conferenza delle assemblee legislative il 10 ottobre. Il Fvg è tra le Regioni che hanno quasi completato l’iter. Martedì Iacop riunirà di nuovo il tavolo di lavoro, composto da un consigliere di ciascuna forza politica (otto), e conferma che a gennaio la legge sarà in Consiglio, per diventare operativa a febbraio.

Vitalizio a 65 anni
Oggi alla pensione da ex consigliere regionale si accede al compimento dei 60 anni o prima fino al limite dei 55, ma con una riduzione del 5 per cento. Da febbraio gli ex consiglieri che ancora non percepiscono il vitalizio potranno incassarlo solo a 65 anni.

Il contributo di solidarietà
Oggi ricevono il vitalizio dalla Regione 213 ex consiglieri, la maggior parte davvero in pensione, altri ancora animati dalla passione per la politica. In 181 hanno un vitalizio mensile lordo tra i mille 501 euro e i 6 mila. Con precisione, 95 tra i mille 501 e i 3 mila 500 euro e 86 da 3 mila 501 a 6 mila euro. In 23 invece non superano i mille 500 euro al mese mentre nove sono i super-pensionati con un vitalizio da oltre 6 mila euro. Secondo le scelte della Conferenza dei Consigli regionali ogni pensionato rinuncerà a un po’ di soldi come contributo di solidarietà. Il taglio sarà temporaneo e, per ora, in vigore per tre anni. Il 6 per cento in meno sarà incassato da chi ha una pensione fino a mille 500 euro lordi mensili; del 9 da mille 501 a 3 mila 500; del 12 da 3 mila 501 a 6 mila e del 15 per chi riceve più di 6 mila euro lordi al mese. Non solo. Il taglio sarà incrementato del 40 per cento per chi riceve anche una altro vitalizio, dal Parlamento italiano o europeo.

Cala la reversibilità
Oggi alle vedove (o vedovi) e ai figli degli ex consiglieri va un assegno che ammonta al 60 per cento di quanto percepiva l’eletto. La percentuale scenderà a 50.

No al cumulo 
La proposta dev’essere ancora formalizzata. L’idea è fissare un tetto a chi riceve un vitalizio e uno stipendio per un incarico ricevuto dall’amministrazione regionale, come i ruoli in società partecipate. Forse al fortunato sarà chiesto di scegliere. Oppure sarà fissato un tetto alla somma che riceverà mensilmente.

La corsa a riscattare i soldi
Visti i tagli molti consiglieri hanno già rinunciato al vitalizio e chiesto di riscattare subito i soldi versati quand’erano consiglieri, circa 125 mila euro a mandato (5 anni). Una corsa che rischia di mettere in difficoltà il bilancio del Consiglio. Paride Cargnelutti (Ncd) ha quindi chiesto agli uffici di stimare la cifra necessaria se tutti gli ex non ancora pensionati decidessero di riscattare i danari.

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