L’energia sostenibile in una pianta: a Pagnacco la testimonianza dal Camerun

Nella sala consiliare del Comune di Pagnacco, durante la conferenza “Energia rinnovabile e fonti alimentari: un futuro per l’Africa”, la delegazione del Comune di Misaje ha testimoniato il successo del progetto condotto all’Università di Udine e finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia

Energia sostenibile in una pianta: a Pagnacco testimonianza Camerun«L’energia sostenibile non è un tema del futuro, è il futuro»: non poteva esserci esordio più eloquente di quello del presidente del Consiglio regionale, Franco Iacop, per la presentazione del progetto “Produzione sostenibile di fonti alimentari ed energia rinnovabile mediante la coltivazione e l’uso integrale di jatropha curcas”, sabato 5 aprile nella sala consiliare del Comune di Pagnacco. Si stima, ha ricordato Iacop, che ci siano circa 600 mila migranti pronti a lasciare il loro Paese verso le coste italiane: per questo è essenziale dare alle popolazioni africane una prospettiva di sviluppo in loco, perché «come gli emigranti friulani testimoniano, lasciare la propria terra è sempre un dolore».

Dopo i saluti del sindaco di Pagnacco, Gianni Ciani, del presidente della VI Commissione permanente del Consiglio regionale Franco Codega – che ha ricordato l’impegno della Regione per la cooperazione, al cui finanziamento si deve questo progetto –, e del prof. Marco Galeotti, responsabile per i rapporti dell’Università di Udine con l’Africa subsahariana – all’interno dei quali occupa un posto particolare quello con il Camerun, che dura da quasi dieci anni –, il cuore della mattinata è stata la testimonianza della delegazione di Misaje.

Il sindaco della città, Mgabata Sammy Nforkemba, ha evidenziato come la coltivazione della jatropha curcas abbia un ruolo centrale nello sviluppo, in quanto «l’assenza di una rete elettrica e stradale e il costo esorbitante dei combustibili fossili non consentono di valorizzare la produzione agricola e animale locale né di conservare i prodotti, costringendo ad un’economia di sussistenza»; la disponibilità di energia e cibo per gli animali data da questa pianta ha invece permesso non solo di implementare la produzione e aprire nuovi mercati, ma anche di dare una prospettiva ai ragazzi, «prima costretti fin da piccoli a lavorare nei campi a scapito dello studio».

Il prof. Mario Baldini dell’Università di Udine, responsabile del progetto, ne ha quindi illustrato le linee generali (v. scheda allegata) e le prospettive future: in particolare, ha concluso, «abbiamo dimostrato che ottenere energia e alimento animale dalla jatropha è possibile: ora bisogna implementare la filiera in loco, altrimenti ciò che abbiamo fatto fino qui sarà inutile».

Il direttore del Dumbo-Jakiri Ranch, Willington Bessong Ojong, si è poi soffermato sui benefici per l’allevamento dati dall’utilizzo della jatropha come alimento animale in un Paese in cui il consumo di carne è insufficiente a garantire un apporto proteico adeguato alla popolazione. «La nostra sfida – ha affermato – è soddisfare la domanda nazionale di cibo di origine animale entro il 2035: e per farlo è essenziale superare la scarsità di alimenti proteici per gli animali, cosa che la jatropha consente, senza entrare in conflitto con le coltivazioni destinate all’alimentazione umana».

La dott.ssa Luisa Nigrisoli, dell’Università di Udine, ha presentato l’analisi di sostenibilità energetico-ambientale del progetto, che ha evidenziato una riduzione delle emissioni del 50% nella produzione di olio da jatropha curcas rispetto ai combustibili fossili, purché utilizzato in loco; mentre il prof. Edi Piasentier ha illustrato le sinergie di questo progetto con altri condotti dall’ateneo friulano, in particolare quello volto al miglioramento genetico dei bovini Gudali in collaborazione con l’Anapri di Udine, intervenuta con un suo rappresentante.

Lo Studio tecnico Nadal ha illustrato quali siano le opportunità offerte alle aziende friulane date dalla generazione elettrica da olio vegetale per la green economy: per le imprese friulane infatti, dato il loro know how nel campo delle fonti rinnovabili, «si aprono opportunità di relazioni economiche costruttive nel fornire questa tecnologia, e nel capire come replicare anche in Italia filiere simili».

Infine Ndamsah Blaise Nkfunkoh, presidente provinciale dell’Associazione nazionale Oltre le Frontiere, ha portato i saluti dell’intera comunità camerunense del Friuli Venezia Giulia ai suoi compatrioti.

Presenti anche alcuni studenti dell’Istituto comprensivo di Pagnacco, chiamati ad ascoltare quella che il consigliere Codega ha definito «una lezione insolita, al di fuori delle aule».

Nella foto: la delegazione camerunense formata dal sindaco di Misaje, Mgabata Sammy Nkorfemba (secondo da sinistra), il direttore del Dumbo-Jakiri Ranch, Willington Bessong Ojong (primo da destra) e due collaboratori.

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