Tagli sui vitalizi in godimento, la proposta è legge: risparmi per la Regione intorno al milione di euro

Vita Nuova – 27 marzo 2015. A cura di Corinna Opara

Intervista al presidente del Consiglio regionale Iacop

Tagli sui vitalizi in godimento, la proposta è legge: risparmi per la Regione intorno al milione di euro

Un’azione di responsabilità: si conclude con l’approvazione della legge regionale sui vitalizi il pacchetto delle riforme avviato dalla Regione Friuli Venezia Giulia per il contenimento della spesa pubblica. La normativa si aggiunge all’abolizione dell’istituto del vitalizio entrata in vigore a partire dalla presente legislatura, la riduzione degli indennizzi, dei consiglieri regionali e dei finanziamenti dei gruppi consiliari.
Con un valore temporaneo di tre anni, la nuova legge sulla gestione dei vitalizi in essere si propone come un «sacrificio richiesto alla politica e coerente con i tempi». Ne abbiamo parlato col presidente del Consiglio regionale, Franco Iacop.

La legge approvata dal Consiglio regionale sulla revisione dell’istituto dei vitalizi è stata appoggiata in modo pressoché unanime. Un provvedimento che ha trovato largo consenso tra i partiti e in modo trasversale. Un esempio di “buona politica”?
Partendo proprio dal concetto di “buona politica” direi che, in effetti, le cronache del passato hanno portato in evidenza quali possano essere definiti comportamenti poco virtuosi in termini di spesa da parte dei Consigli regionali. Risorse diversificate per i gruppi politici, indennità e differenze di trattamento tali da apparire non giustificabili hanno fatto emergere la necessità di determinare, a livello delle Conferenze delle Regioni, un’azione di responsabilità finalizzata al ridimensionamento della spesa pubblica riferita al funzionamento degli organi politici. Il nostro lavoro è stato dunque svolto in modo coerente con tutti i Consigli regionali del Paese. Le origini della manovra sono tuttavia riconducibili a delle “linee guida” ancora più alte. Un primo incentivo era già stato dato dal decreto Monti (il decreto Salva Italia del 2012, ndr), poi convertito in legge: sulla scia delle indicazioni contenute nella nuova normativa si è cominciato a pensare, prima a livello nazionale, all’interno della Conferenza delle Regioni, quindi a livello locale, a una serie di cambiamenti coerenti allo spirito della legge di cui anche il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia si è voluto fare portavoce.

Abbiamo agito da subito, non appena eletto il nuovo governo regionale, cosicché dal luglio 2013 è stato abolito l’istituto del vitalizio a partire dalla legislatura in essere, sono stati ridotti le indennità e il numero dei consiglieri, senza dimenticare il taglio sensibile pari all’80% dei finanziamenti messi a disposizione dei diversi gruppi consiliari per le attività di funzionamento.

Sono percepibili i tagli finora adottati nel funzionamento della “macchina” della Regione?
Direi di si. L’elemento più visibile credo sia sicuramente la minor capacità di proiezione esterna dei diversi partiti; c’è inoltre una compressione generale delle attività dei gruppi politici, mentre la gestione del personale necessita di essere modulata in modo tale da rientrare all’interno di un determinato plafond complessivo.

L’ultima azione di spending review da parte del Consiglio regionale del Frinii Venezia Giulia si è dunque concretizzata con questa legge, la quale interviene sui vitalizi dei consiglieri che hanno prestato il proprio servizio negli anni precedenti alla X legislatura compresa.
Sì, questa è sostanzialmente la manovra con cui si conclude il pacchetto delle riforme avviate dalla nostra Regione per quel che concerne il contenimento della spesa pubblica relativa a questo organo politico. Come già detto, si tratta di un’azione di responsabilità. La legge appena approvata dal Consiglio regionale prevede degli interventi precisi che vogliono rispettare in tutto e per tutto il principio dell’intangibilità del diritto acquisito e della possibilità di intervenire sul diritto acquisito con legislazione postuma. Secondo una sentenza della Corte Costituzionale un intervento su tale diritto è possibile solo se l’azione si inserisce in un momento di necessità di risparmio della finanza pubblica. L’intervento, a sua volta, per essere valido deve rispettare tre criteri fondamentali: temporaneità, proporzionalità e ragionevolezza.

La sentenza della Corte Costituzionale è il motivo per cui non sono stati accettati alcuni degli emendamenti proposti dal Movimento Cinque Stelle con i quali i consiglieri intendevano «cancellare quello che viene definito un privilegio che non trova riscontro rispetto ad ogni sistema pensionistico»?
Esatto. Al Movimento Cinque Stelle si deve tuttavia l’intervento incisivo, accolto dal Consiglio Regionale con l’approvazione di altri due emendamenti, che prevede la sospensione dell’erogazione dell’assegno vitalizio per chi viene nominato assessore regionale o membro del governo nazionale nel periodo in cui ricopre l’incarico.

E’ possibile fare una stima del risparmio che si otterrà con questa legge?
Il risparmio può essere quantificato intorno al milione di euro, che tuttavia va a rappresentare appena qualche decimale dopo lo zero all’interno del nostro bilancio regionale.

E il risparmio complessivo con le altre azioni?
I finanziamenti ai gruppi consiliari sono passati dai 2 milioni di euro del 2012 ai 300 mila euro del 2014; la riduzione di vitalizi, come già detto, dovrebbe portare a un risparmio di circa un milione di euro (con un risparmio, cioè, pari a un po’ più del 10% al di sopra del costo), mentre la riduzione da 61 a 49 consiglieri regionali dovrebbe portare un risparmio pari a circa un milione e mezzo di euro. Il risparmio complessivo, dunque, va ben oltre i tre milioni di euro.

Per la sua temporalità la legge avrà valore fino al 2018. E poi?
Potrà essere annullata, modificata o prorogata. Dipenderà dalla situazione di allora. Però, ribadisco: la temporalità di questa legge è una condizione necessaria per rispettare un diritto acquisito e maturato negli anni attraverso il versamento degli appositi contributi da parte di ciascun consigliere.

Quindi con l’Associazione Consiglieri è pace fatta?
Più o meno… Però devo dire che, anche se da un lato capisco il generale scontento, è anche vero che è importante comprendere come fino ad ora il vitalizio sia l’unico istituto rimasto fermo. Credo che tutti i soggetti che fanno politica l’abbiano ormai compreso. È, dunque, un sacrificio richiesto e coerente con i tempi.

I prossimi interventi ”virtuosi” finalizzati al risparmio e al contenimento delle spese da parte della Regione?
Per adesso con questa legge appena approvata l’impegno complessivo preso dal Friuli Venezia Giulia nei confronti del governo si è concluso. In accordo con la Corte dei Conti, tuttavia, stiamo lavorando a degli interventi di legge per la valutazione dell’impatto finanziario e quindi dell’efficacia della gestione pubblica come conseguenza dell’attività legislativa.

Senza dimenticare il “Codice etico di comportamento” per i dipendenti della regione appena approvato che regola ogni rapporto di lavoro interno e con l’esterno.
È un’ulteriore segno della consapevolezza maturata dall’amministrazione regionale sull’importanza di instaurare un rapporto di trasparenza con i suoi cittadini. Solo rendendo evidente il comportamento corretto dell’intera attività della Regione e dei suoi funzionari e accentuando i meccanismi di controllo è possibile avviare un simile rapporto di fiducia. Altro segno avviato dalla nostra amministrazione regionale verso questa direzione è stata la decisione di affidare tutta la contabilità dei gruppi consiliari non più alla gestione interna, bensì alla Corte dei Conti. Trasparenza e lotta alla corruzione sono l’unico modo per ridare dignità alle istituzioni che di questi tempi fanno sempre più fatica, basti purtroppo vedere la cronaca, a ritrovare la credibilità di un tempo.

Share

Commenti

comments

Con le parole chiave . Aggiungi ai preferiti : permalink.

I commenti sono disattivati