Ex mobilificio di Ronco rivive con l’inclusione

Vita Cattolica – 21 marzo 2018. Di Anna Piuzzi

Ex mobilificio di Ronco rivive con l'inclusioneIl primo sentimento da esprimere è di gratitudine sociale, gratitudine di cittadini, tanto a chi dona quanto a chi riceve perché si assume l’impegno di dare un valore aggiunto a quel dono e di farlo così fruttare a favore di tutta la comunità». Difficile trovare parole migliori per riassumere il senso di un percorso che ha visto giovedì 15 marzo la formalizzazione della donazione da parte della famiglia Di Ronco dell’ex mobilifìcio, sito a Sutrio, alla cooperativa sociale «La Cjalderie» di San Daniele del Friuli. A esprimerle il presidente della Fondazione Friuli, Giuseppe Morandini, nel corso della presentazione, nella sede udinese della Regione (foto in alto), del progetto di riqualificazione con finalità sociali dell’immobile.

«Un incontro, quello con la famiglia Di Ronco, davvero importante, capace di dare origine ad un percorso significativo per la comunità» ha spiegato il presidente della cooperativa, Pietro Valent, ricordando che il mobilificio è stato a lungo il cuore del complesso commerciale di Sutrio. «Il nostro obiettivo – gli ha fatto eco Basilio Di Ronco – era quello di ridare vita all’immobile cercando di utilizzarlo in ambito sociale, in modo da dare così un contributo alla crescita della comunità di Sutrio dove la nostra famiglia, da mio nonno fino a mio padre e a mio fratello, ha lavorato per una vita. Abbiamo intercettato un’esigenza del territorio, poi l’incontro con la cooperativa “La cjalderie” ci ha fatto capire che si tratta della realtà ideale per dar corpo al nostro sogno».

L’idea progettuale – illustrata da Valent – prevede di utilizzare gli oltre 3000 metri quadri dell’immobile per la realizzazione di un centro polifunzionale dove far coesistere un centro diurno semiresidenziale per oltre 40 ragazzi diversamente abili, un centro residenziale con piccoli gruppi appartamento, un appartamento didattico per l’autonomia possibile dove sviluppare e mantenere un buon livello di autonomia domestica, un modulo di terapia-formazione di tipo occupazionale ed infine delle attività cooperativistiche per l’inserimento lavorativo di alcune persone svantaggiate.

Il progetto, che ha riscontrato l’interesse e il confronto con l’Azienda sanitaria n.3 Alto Friuli-Collinare Medio Friuli, ha l’obiettivo di coniugare l’ampia disponibilità di spazi e la posizione dell’immobile nel centro di Sutrio per realizzare attività dedicate alle persone con disabilità, ma anche a valenza socio-educativa con l’ulteriore obiettivo di sviluppare e mantenere l’autonomia delle persone diversamente abili. La struttura recuperata potrà anche essere un luogo di osservazione e formazione per i giovani da avviare su percorsi di tipo occupazionale. Caratteristica questa che rientra nella mission de «La Cjalderie» ovvero la promozione umana e l’inserimento nella vita lavorativa di persone svantaggiate e disabili. Nell’attività di ristorazione della cooperativa, infatti, vengono realizzati inserimenti lavorativi veri e propri e attivati percorsi di stage e borsa lavoro. Diversi inoltre i progetti messi in campo, grazie al sostegno delle istituzioni e della Fondazione Friuli, come ad esempio «Io cucino… Voi mangiate», finalizzato all’inclusione sociale dei ragazzi, puntando al rafforzamento delle abilità residue e del livello di autonomia possibile, i progetti «Orto sinergico» e «Orto cotto» dedicati all’utenza cronicizzata dei centri di Salute Mentale.

Ma vediamo nel dettaglio che cosa prevede la riqualificazione dello stabile. Al primo piano è prevista la realizzazione del centro semi residenziale diurno con zona soggiorno, sala da pranzo, cucina sale computer, attività occupazionali, fisioterapia e palestra oltre che una stanza dedicata ad utenti speciali e una adibita al riposo. Al piano terra la riqualificazione è orientata a spazi dedicati ad attività di carattere cooperativistico e, sempre con finalità sociali, ma con taglio commerciale, è prevista un’attività di ristorazione. Infine, la terza fase del recupero si concentrerà sul secondo piano con la realizzazione di circa 6 appartamenti destinati a utenti residenziali. «Il primo lotto dei lavori, ovvero la riqualificazione del primo piano – ha aggiunto Valent – se vengono recuperate le risorse finanziarie, potrebbe essere già realizzato nel 2020».

«Sarà un centro di valori e non solo di servizi – ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale, Franco Iacop – che acquista un significato ancor maggiore se teniamo conto del fatto che ridarà vita a un luogo che è un simbolo storico della comunità di Sutrio, emblema dell’operosità della nostra gente». Iacop ha poi evidenziando l’importanza di fare sistema, operare insieme e compartecipare per riuscire a dare concretezza al progetto.

L’auspicio ora è che accanto al privato e al privato sociale intervenga, a sostegno del progetto, il settore pubblico.

Alla presentazione erano presenti, tra gli altri, i consiglieri regionali Alessandro Colautti ed Enio Agnola, Armando Castrichelli, di Cooperazione Finanza Impresa di Roma, emanazione del Ministero dello Sviluppo Economico, il direttore di Legacoop Fvg Alessio Di Dio, Stefano Minin per Coop Alleanza 3.0 e Roberto Spizzo della Banca di Udine.

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