Commemorazione di Rossi e Tondat, uccisi a Dacca

(ACON) Trieste, 5 lug – AB – A inizio di seduta, il presidente del Consiglio regionale Franco Iacop ha commemorato i due friulani vittime dell’attentato terroristico di Dacca.

“Con enorme tristezza sono oggi a ricordare Cristian Rossi e Marco Tondat, le due vittime friulane del vile attentato terroristico di Dacca, che deve purtroppo registrare un bilancio pesantissimo di venti morti, nove dei quali italiani.

Cristian e Marco erano due corregionali come ce ne sono migliaia in tutto il mondo che lavorano per espandere le loro attività imprenditoriali o alla ricerca di nuove opportunità, figli di una terra che è orgogliosa di loro e alla quale rimangono sempre profondamente legati.

Profondamente legati alla loro terra, ma anche ai loro cari, agli amici di sempre, come lo erano Cristian Rossi e Marco Tondat e che un destino crudele ha voluto accomunare.

Cristian Rossi aveva 47 anni, abitava a Feletto Umberto ed era originario di Reana del Rojale: lascia la moglie Stefania e due gemelline di tre anni, il padre e tre sorelle. Non avrebbe dovuto essere a Dacca quella sera, avrebbe dovuto essere già su un volo per l’Italia che lo avrebbe riportato a casa, ma aveva deciso di fermarsi ancora un giorno per perfezionale alcuni contratti e per definire alcune strategie con dei colleghi italiani. E proprio per questo era nel ristorante teatro della strage, lui che preferiva una vita ritirata nella capitale del Bangladesh, un Paese che conosceva bene. Non vedeva l’ora di riabbracciare le sue bambine, alle quali oggi bisognerà dire che il loro papà non c’è più.

Marco Tondat, di Cordovado, era un po’ più giovane, aveva 39 anni, e viveva anche lui per la sua bambina di sei anni, che a settembre inizierà la scuola. Era legatissimo a suo fratello Fabio e alla mamma, costretti come figli a crescere in fretta perché il papà era morto quando erano in giovane età e da allora erano il sostegno della loro mamma. A Dacca da poco più di un anno, aveva preso questa strada, lui che per carattere era intraprendente, per dare un futuro alla sua bambina, che avrebbe dovuto rivedere in settimana e con la quale aveva già programmato un periodo di ferie al mare. Non temeva il terrorismo, ma qualche timore lo aveva per la criminalità comune, che in Paesi come il Bangladesh è favorita dalla povertà. Per questo usciva poco e quella sera era un’eccezione.

Alla tristezza per ciò che è accaduto ai nostri due corregionali, mi sento di aggiungere lo sgomento per l’ennesimo atto di barbarie feroce, insensato, che non può avere alcun tipo di giustificazione, una strage che ci angoscia perché ha avuto ancora una volta come obiettivo persone innocenti.

Il Consiglio regionale si stringe oggi alle famiglie di Cristian e Marco, alle loro comunità, a coloro che li hanno conosciuti e a loro hanno voluto bene. Tutti noi li piangiamo, ma è proprio in momenti come questi che dobbiamo essere anche forti e moltiplicare l’impegno e gli sforzi per estirpare questo cancro e vincere questa sfida di civiltà”.

Per Cristian e Marco l’Aula ha rispettato un minuto di silenzio.

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