Ue: Serracchiani, Informest sportello del Fvg per l’accesso ai fondi comunitari

Udine, 08 gen – “Informest deve realmente diventare lo ‘sportello’ delle realtà di governo ed economiche del territorio regionale nell’accesso alle risorse finanziarie dell’Unione Europea”. Lo ha confermato oggi a Udine la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani nel corso dell’incontro dedicato al nuovo ruolo di Informest nell’attuazione degli obiettivi di programma della Strategia Europa 2020.

Informest, infatti, come ha ricordato il suo presidente Enrico Bertossi alla luce della convenzione sottoscritta lo scorso ottobre con la stessa Amministrazione del Friuli Venezia Giulia, diviene strumento operativo di elaborazione e progettazione europea a favore del sistema FVG, “a disposizione di tutti i soggetti istituzionali e delle categorie economiche, facendo sistema, senza duplicazioni, non invadendo altrui competenze, come ad esempio quelle del sistema camerale o di Finest”.

Dunque, un’opportunità a servizio del territorio e dell’economia regionali, ha indicato Bertossi, cercando di far convergere, alla luce di progetti utili e concreti da proporre all’Unione Europea, nuovi fondi comunitari: Informest, ha ricordato Bertossi, nell’ultimo quinquennio ha movimentato una cinquantina di milioni di euro di risorse UE, coinvolgendo oltre 400 partner di una trentina di Paesi.

Per il Friuli Venezia Giulia la Programmazione europea 2014-2020 è fondamentale ha osservato la presidente Serracchiani e proprio nella prospettiva della nuova Programmazione appare sempre più necessario “fare rete e sistema”. Anche per questo motivo la presidente ha ricordato non solo la recente convenzione Regione-Informest per l’utilizzo di nuovi contributi da Bruxelles, ma anche l’accordo tra la stessa Regione e l’Iniziativa Centro Europea (InCE) – “mettiamo in rete le diverse competenze”, ha affermato – per lo sviluppo di nuove iniziative, di natura istituzionale ed economica, nell’area balcanica.

“In questo scacchiere il Friuli Venezia Giulia può essere un soggetto dal grande potenziale”, ha affermato Serracchiani, segnalando anche il ruolo della Regione, in particolare nel settore dei trasporti e dell’energia, nell’ambito della macroregione Adriatico-Ionica. Per Serracchiani e Bertossi è pertanto sempre più urgente “coniugare” in Friuli Venezia Giulia buone progettualità da presentare alle autorità europee e nel contempo calamitare sul territorio maggiori flussi dalle casse UE, anche alla luce dei risultati sin qui conseguiti con la Programmazione 2007-2013.

Un significativo utilizzo delle risorse comunitarie “è sempre stato un problema tipicamente italiano”, ha rilevato Serracchiani, e lo stesso Friuli Venezia Giulia, non per responsabilità istituzionali, ma talvolta per “dinamiche di Bruxelles molto frammentate, non sempre chiare, a volte confuse”, nonché per ritardi propri nel dipanarsi delle programmazioni europee, ha dovuto fare i conti con un utilizzo discontinuo dei fondi UE, dovuto in parte a progettazioni non rilevanti o addirittura rimaste sulla carta.

“Soprattutto nell’ultimo anno abbiamo dovuto ‘correre’ per spendere le poste assegnate”, ha ribadito Serracchiani ricordando che nell’anno appena trascorso (anno principale di chiusura di diversi programmi) è stato necessario inserire dei correttivi per garantire un corretto ed efficace andamento della spesa, andando a costituire anche un’unità di crisi presso la direzione generale della Regione.

Così, per quanto riguarda, ad esempio, il Programma Operativo Regionale (POR) del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), a fine anno sono stati raggiunti sia gli obiettivi fissati dalle autorità comunitarie sia dal competente Ministero: infatti, i “target” UE (175,9 milioni di euro) e nazionale (182,1 milioni di euro) sono stati abbondantemente superati dalle certificazioni di spesa FVG, pari a 190 milioni di euro.

Assolutamente confortante è anche la situazione riguardante il Programma Operativo Regionale (POR) del Fondo Sociale Europeo (FSE) 2007-2013, che registra un trendassolutamente coerente con gli obiettivi programmati: su unbudget complessivo di 316,6 milioni di euro gli impegni “giuridicamente rilevanti” sono pari a 339,6 milioni di euro (107,2 per cento), con una spesa effettivamente sostenuta a fine 2014 di 300,4 milioni di euro, ma soprattutto vede il Piano 2014-2020 già validato dalla Commissione Europea pronto per essere avviato.

Può ritenersi analoga la situazione del Programma per la Cooperazione transfrontaliera Italia/Slovenia 2007-2013: al 31 dicembre scorso la spesa certificata è stata di 97,6 milioni di euro, rispetto ad un target di 83 milioni di euro. “Il programma Italia/Slovenia aveva palesato alcune difficoltà a fine 2013″, ha sottolineato la presidente Serracchiani, con un possibile disimpegno di fondi FESR a fine 2013 di oltre 8,5 milioni di euro. Grazie all’azione degli uffici della Regione questo disimpegno si è poi ridotto a 6,776 milioni di euro. Ben diverso, poi, l’andamento 2014: infatti, l’obiettivo di spesa cumulata certificata a fine dicembre dello scorso anno, pari a poco meno di 92 milioni di euro, non è stato solo raggiunto ma di gran lunga superato, attestandosi ad oltre 97,6 milioni di euro.

All’odierno incontro di Informest a Udine sono intervenuti tra gli altri, il sindaco di Gorizia Ettore Romoli ed il presidente del Consiglio regionale Franco Iacop, il quale ha messo in evidenza come Informest, proprio alla luce della convenzione sottoscritta, avrà un ruolo centrale nell’attuazione degli obiettivi della Strategia Europa 2020 in quanto agirà a supporto delle direzioni centrali dell’Amministrazione regionale.

E non va inoltre trascurato il lavoro al quale sarà chiamata Informest Consulting che, con la fornitura di servizi, sarà fondamentale sul versante della competitività del sistema economico del nostro territorio.

ARC/RM

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