I cinquant’anni del Consiglio una “specialità” da difendere

Il quotidiano del Friuli Venezia Giulia – 27 maggio 2014

L’anniversario. Ieri la seduta solenne per celebrare mezzo secolo dell’assemblea

I cinquant’anni del Consiglio una “specialità” da difendere

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Il messaggio di Napolitano: la vostra autonomia un bene prezioso

«Grazie all’autonomia speciale e all’impegno delle popolazioni della Regione è stato possibile superare le tragedie e le difficoltà del passato e instaurare un dialogo costruttivo e una felice convivenza tra le diverse comunità etniche e linguistiche»: è il messaggio che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha affidato alla cerimonia per i cinquant’anni del Consiglio regionale del Fvg. Una seduta solenne, quella di ieri, per ricordare l’anniversario dell’assemblea legislativa e i suoi valori fondanti. «In quest’Aula abbiamo sempre creduto nei principi fondamentali del la Carta costituzionale: l’autonomia, le minoranze linguistiche e la sovranità nazionale limitata dai trattati internazionali ai quali ci riconduce oggi il trattato di Lisbona che considera la sussidiarietà, la potestà legislativa regionale, le autonomie territoriali e locali elementi costitutivi delle politiche nazionali ed europee» ha affermato il presidente del Consiglio Franco Iacop. All’anniversario, oltre alle autorità regionali civili, religiose e militari, ha preso parte anche il presidente della Corte Costituzionale, Gaetano Silvestri, e Rino Bianchini, che partecipò alla prima seduta del Consiglio del Fvg, tenutasi nella sede del Consiglio comunale di Trieste, il 26 maggio 1964.

«Noi, che non siamo postulanti di concessioni particolari o privilegi territoriali, vogliamo che uno dei pochi esperimenti riusciti in Italia di un rapporto federale Stato-Regione non sia svuotato e distrattamente disperso ma che sia riempito di contenuti e vitalizzato di nuova e reciproca fiducia» ha detto la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, non senza ammettere che «nel tempo sono cambiati i contenuti della nostra Specialità, oggi c’è la necessità di ripensarla e di riuscire a trascinarla verso nuove forme: questa, oggi, è la nostra priorità»

Per attuare il rinnovamento, però «è necessario che nei rapporti tra Stato e Regioni vi sia più politica e meno diritto» ha avvertito il presidente della Corte costituzionale, Gaetano Silvestri che ha parlato di «nutrita e agguerrita microconflittualità giudiziale» causata dall’assenza di «strumenti preventivi», e chiedendo che il Governo sia obbligato a prendere in esame «in un termine ragionevole» le proposte delle commissioni paritetiche.

«Noi possiamo testimoniare a buon diritto che il federalismo responsabile funziona», ha continuato Serracchiani, ripercorrendo la storia del Friuli Venezia Giulia e i momenti più tragici, come il terremoto del 1976. «Come amministratori della cosa pubblica – ha aggiunto -, dobbiamo assumerci le nostre responsabilità, amministrando un Paese che necessita di profonde riforme, quali forse non sono mai state fatte prima. Anche la condivisione a livello nazionale delle indicazioni europee in materia di minoranze linguistiche ha proseguito la presidente della Regione – ha chiarito che la dotazione finanziaria indirizzata alla tutela e valorizzazione delle lingue comunitarie parlate in Fvg deve essere adeguata al principio dichiarato. Chiediamo per il futuro di questa Regione – ha concluso – la possibilità di un confronto serio e paritario intorno alle regole fondamentali del rapporto pattizio Stato-Regione, sviluppando la leale collaborazione come principio stabilito dalla Corte».

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